giovedì 21 gennaio 2016

Fresella che passione - la semplicità delle buone idee

Le freselle sono fette di pane di grano duro o integrale biscottato, ovvero cotto due volte. Un cibo semplice, leggero e nutriente, che se abbinato nel modo giusto può costituire un pasto completo, facile e veloce.
Se volete sapere davvero tutto sulle freselle vi consiglio di visitare questo sito: http://www.freselle.it/ dove troverete la storia, le poesie e le infomazioni chiave sulle freselle.

Se siete pratici di lievito madre, pane fatto in casa e autoproduzione, è anche possibile prepararle facilmente in casa.
A rigurado consiglio un libro che dovremmo tutti avere in casa (infatti io ce l'ho! :) ). 
Il libro si chiama "Pasta Madre" di Riccardo Astolfi; oltre a molte ricette per preparare il pane in casa, ci sono anche suggerimenti utili per dolci, grissini e le famose freselle.

Come si mangiano le freselle?
Le freselle si bagnano con l'acqua ed in base alla quantità d'acqua ed al tempo che lascierete assorbire l'acqua, avrete una fresella più o meno morbida. 
La classica fresella che ho sempre adorato sin da piccola si prepara lasciando qualche minuto la fresella ammollare nell'acqua, mentre nel frattempo si condiscono dei pomodori San Marzano (anche in lattina, lasciati un pò sugosi) con olio d'oliva, sale e origano. Semplice e buonissimo. Si crea una specie di pappa al pomodoro fresca e gustosa.

In alternativa, qui ho creato una fresella fresca utilizzando pomodorini ciliegini, peperone cornetto e rucola. Ho bagnato la fresella e poi la ho condita con olio extravergine d'oliva e origano. 
A parte ho condito le verdure con poco sale e ancora qualche goccia di olio d'oliva. La fresella della foto è integrale e i pomodoroni sono una conserva del Cilento Agri San Giovanni in sugo di pomodoro che consiglio vivamente. 
Ho accompagnato questo piatto con 80 gr di legumi misti, conditi semplicemente con pepe nero, aglio e olio.

Un altro tipo di preparazione per la fresella, potrebbe essere questo: fresella integrae con pesto di crema di broccoli, condita con sopra avocado e cetrioli e spalmabile Valsoia e erbagrano di Organic Burst.
Il pesto di broccoli lo ho preparato usando il "tronco" del broccolo verde siciliano, cuocendolo al vapore e lasciandolo raffreddare un pò. Lo ho frullato successivamente con olio, basilico, sale e spalmabile Valsoia classico e un cucchiaino di erbagrano Organic Burst. 
Ho bagnato la fresella e poi ho spalmato il preparato di "pesto" e broccoli. In una ciotola a parte ho tagliato un avocado maturo con un cetriolo e lo ho condito con le olive taggiasche e poco olio d'oliva. 
Questa è una preparazione molto "ricca" e la ho servita con dell'insalata fresca con aggiunta di semi di canapa e semi di chia. 
L'avocado è un'aggiunta ricca e saporita, ma nel caso non vi piacesse, potete usare dei ceci, o dei fagioli, o del tofu vellutato.
Ultima preparazione consigliata! Fresella con peperone cornetto rosso, cetrioli e condito con spezie come cardamomo e pepe nero e semi di canapa.
Come base ho usato per metà fresella lo spalmabile di soia Valsoia e per l'altra metà l'hummus gusto Marrakech Vegavita. 
Il mio elogio alla fresella finisce qui. Per me è un cibo buono, semplice, ma dalle potenzialità straordinarie. Un prodotto della tradizione, a volte dimenticato, che ricorda un modo pratico per conservare il pane, che si presta per fare moltissime cose.

Dal sito www.fresella.it vi propongo questa meravigliosa poesia dedicata alla stessa :) Bon appetit!

E’ rotonda e biscottata;

a vedersi non è bella,

ma nel Sud è molto amata.

Questa, amici, è la fresella.



All’inizio sembra dura,

ma con l’acqua si fa molla.

È nutriente e duratura,

può sfamare anche una folla.



Olio, sale e pomodoro,

dopo averla un po’ bagnata:

ma che gran capolavoro,

la famosa caponata!



martedì 12 gennaio 2016

The Tao of Success - How the laws of Yin and Yang can be useful in business


Everything is connected. 
It doesn't matter if you believe in I-Ching, if you don't understand the principles of Quantum Physic or if you are passionate about the Law of Attraction. This is something you can feel. Everything is connected, literally. With the advent of internet, social media and shared economy, it's impossible to deny the interconnection of thoughts, ideas, things and business development theories. 
Everything is changing, fast.
The lifespan of Companies has decreased incredibly in the last 50 years, technology is evolving at a confusing pace and the resources are not infinite. 
Everything is here and there.
Globalization led us to an International Marketplace which means to distribute the same product all around the World, forcing the marketing to be adapted on the logic of the reference Domestic Market. 
The ancient theories behind Tai Chi, I-Ching and the 5 Elements, no matter what, are always adaptable, confronting time, technology and market instability. Acircular view of things is more adaptable, is more connectable and is everywhere. The Tao, with its black and withe, is a symbol of creation, more than separation. A Company should consider differences as strengths. For example in leadership it could be useful to let go in order to comprehend what is different instead of erect rigid walls. Gentleness is not weakness. It's the art of flexibility which allows us to create the contact, instead of the separation, between things. Working with, is more effective than fighting against. 
Balance is the key. A balanced philosophy is always adaptable to changes, yet it is strong enough to maintain its basic principles. A Company could perpetrate its mission, but it could find different ways to do so. There are times when more is better, and other when take a step back will provide the entire market scene, along with the chance to improve or change a product. 
The generating and degenerating interactions. The Yin generates Yang. The demand generates the offer. One cannot live without the other. Everything is both Yin and Yang. A failure it could be the starting development of more fortunate circumstances, as success could hide mistreatments and arrogance. The Yin and Yang theory when correctly studied it could provide a great insight on the consequences of future business choices. In the past the great Chinese Warlords used the generating and degenerating interactions to decide the next move in battle. For example, fear destroys enthusiasm (news, market trends). Rage confuses the rationality of choices, forcing the adversary to attack without a clear tactic. This example are a huge simplification of a complex and fascinating ancient theory, that with its intrinsic nature had been capable of adapt through different ages and situations. 
A good marketing and developing strategy should include a brief analysis based on the principles of the Tao, in order to report an inclusive sight, which it could create really advantageous conditions. So with the pyramids and schemes, next time, you should try to study the yin and yang of a business proposal, of a new market or a new product.
Be flexible, be connected and be balanced and you will be prepared for any change. 
"The circle that represents the whole is divided into Yin (black) and Yang (white) halves--two polar complements in harmonious balance. The two smaller circles in the centers (the eyes), shaded in the opposite color, illustrate that within Yin there is Yang, and vice versa. Yin and Yang contain within themselves, at their very centers, the seeds of change. The curve dividing them indicates that this change is dynamic and continuous. Each half invades the other half and establishes itself in the center of its opposite."   
SIMMONE KUO, Yin-Yang in Tai-Chi Chuan and Daily Life

mercoledì 6 gennaio 2016

Tiki Lounge Bar - Vegan food di Trento - Non tutte le ciambelle escono con il buco

Solitamente quando mi appresto a recensire un locale vegano, sono quasi sempre sicura di scrivere cose positive ed incoraggianti. Purtroppo questa volta devo essere onesta e sincera riguardo alla mia esperienza, non positiva, al Tiki Lounge Bar - Vegan Food di Trento.


Quando hai un ristorante che affaccia su Piazza Duomo e proponi verdure coltivate a km 0, hai già quasi vinto la partita più difficile: convincere le persone ad entrare. 
Il Tiki Bar si presenta bene, con arredi etnici, musica rilassante, sedie in bambù, tovagliette accattivanti e navi dei pirati appese alle pareti; tutte le premesse sembrano indicare un locale particolare, ma accattivante.
Una volta accomodati ci viene proposto il menù: pochi piatti per antipasti, primi e secondi, ma questo è un aspetto che io ritengo positivo, solitamente è un sintomo di cura per i pochi piatti preparati. 
Mentre ordiniamo alcuni antipasti per provare le frittatine di ceci e il tortino alla barbabietola, vedo che tra i secondi si è infilato il cous cous con le verdure. Io non ho dubbi e voglio assaggiare il piatto più esotico del menù, trasportata dall'atmosfera etnica e il sogno del cous cous vegano saporito e avvolgente. I miei commensali ordinano zuppe, risotti, pasta e nessun secondo. Devo dire che da come è scritto il menù, sono i primi piatti a destare più attenzione ed interesse, rispetto alla scelta un po' banale dei secondi piatti.
Dopo aver ordinato ci arriva un piccolo antipasto della casa offerto a tutti i clienti. Si tratta di una spuma a base di ceci, accompagnata da 0,5 cm x 2 cm di carota. La spuma è secca ed impasta la bocca, la carotina è insufficiente per degustare l'hummus come si deve, ma essendo un piatto offerto, ho cercato di non farmi venire degli inutili pregiudizi. 

Per otto persone ci viene offerto un singolo cestino di pane, gommoso, bianco e vecchio. "Siamo sotto le Feste" penso, diamogli un'altra possibilità. Devo dire che il frigo della Coca-Cola pieno di bibite della stessa marca che ho di fronte mi disturba. Solitamente i ristoranti naturali, km 0 o vegan non abbracciano certe multinazionali, ma piuttosto privilegiano bevande più sane. 
Finalmente arrivano i primi, esatto, arrivano i primi, prima degli antipasti. Mah, sarà il nome ad averli confusi, dopotutto si chiamano primi. Allo stesso momento arriva anche il mio cous cous che era stato etichettato come secondo.
Il mio cous cous sa da ospedale. Si sente solo dall'odore. C'è del cous cous bollito senza niente (spezie, brodo, sale?) e delle verdure bollite che sanno di finocchio stracotto. Cercando di tenere duro metto dell'olio (la boccetta sul tavolo) e il pepe (anche quello del peparino) sul piatto e cerco di fare il miracolo. Il piatto è da fame, un pugnetto di cous cous che non nutrirebbe nemmeno un bambino con delle verdure senza condimento dovrebbe essere un secondo? Che tristezza.

Respiro e aspetto di assaggiare i piatti degli altri. 
La carbonara vegan era il piatto più atteso ed è stato anche il più deludente:
seitan tagliato a pezzettoni, odore di brodo vecchio, eccesso di sapidità e cremina marrone dalle origini indefinite. 

La zuppa di zucca e mela sembra essere l'unico piatto che si salva per ora, mentre il risotto alle lenticchie sembra impiattato con la cazzuola ed è secco e pastoso, scotto.
Nel frattempo arrivano anche gli antipasti. Il tortino di barbabietola nemmeno lo ho assaggiato e evito di descrivere a cosa somigliasse. Le frittatine di ceci sono secche e senza nessuna salsa per accompagnarle, se non le stesse verdure bollite che ho io nel mio piatto.
Al bambino della comitiva viene portato un piatto di pasta in bianco (come richiesto) ma completamente scondito. Pasta stracotta con pochissimo olio. Punto. 
Infine i dolci.
La pannacotta di riso è sovrastata da una cremina marrone che crollando ingloba tutta la parte bianca e porta tutto ad uno stato semi-liquido, mentre la mia torta di carote è insapore e cruda al centro.
Prezzi: piuttosto alti per come abbiamo mangiato. Ad esempio alla Malaleche (ristorante vegan di Trento) si mangia divinamente, spendendo meno. Comunque nella media della zona "piazza". 

Mi spiace dover essere sincera, io adoro i ristoranti vegani e adoro poterli recensire positivamente, soprattuto quando si trovano a Trento ed incoraggiano la popolazione locale. Mi fa arrabbiare però quando la cucina vegana viene presa sotto gamba, come se una persona che non sfrutta gli animali, dovrebbe accontentarsi di verdure insapori e piatti improvvisati.

La buona notizia è che sempre spazio per il miglioramento e mi auguro che i cuochi del Tiki vorranno presto acquistare un libro di cucina vegana per rendere il ristorante buono e saporito, come merita. 

Magari tornerò tra qualche mese a verificare, nel frattempo good riddance! 

"Non si può pensare bene, né amare bene, né dormire bene se non si è mangiato bene.” - Virginia Woolf

Tao Te Ching verso 16 - verse 16 - ITA and ENG

  "Ritornare alle radici significa trovare la pace. Trovare la pace significa onorare il proprio destino. Onorare il proprio destino è ...