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mercoledì 29 maggio 2019

Tao Te Ching - Verse 2

video on my Instagram account: https://www.instagram.com/p/Bx4gEsajmdg/

Today I'm gonna talk about the 2nd verse of the Tao Te Ching, following the post about the 1st verse which I wrote a couple of days ago. The second verse is about the complementarity of opposites and the attitude of the sage (I recommend you to find your favorite translation of the Tao Te Ching because they are all slightly different). When I think about opposites I can clearly visualize the yin and the yang of the Taijitu. The Taiji is this famous symbol ☯️ representing the infinite movement of the yin yang in harmony, literally translated as the 'supreme ultimate (taiji) diagram (tu)'. In this second verse, there is a very important sentence about it: "So the sage lives openly with apparent duality and paradoxical unity". I think this part is essential to understand Taiji (Tai Chi) and its practice: duality and complementarity. In Tai Chi, moves are all connected, but they are all different and equally important. In this practice, the end of a move is the beginning of a new one. When I practice the 108 Taiji form I try to think about it and connect every movement, but also I try to remember the importance of each posture. I'm also attempting to apply this to my daily life, enjoying the present, but keeping in mind the great picture. I'd like to leave you with the last part of the second verse: "When the work is done, it is forgotten. That is why it lasts forever". (This translation of the Tao Te Ching is from the book: Living the wisdom of the Tao by Wayne Dyer). The sage is someone who doesn't crave for rewards, the sage doesn't want to lead, but at the same time, because this person knows the Tao, the sage is a real inspiration. For this verse, I've chosen the third posture of the Ba Duan Jin, where the hands connect and exchange at the center (I often use this practice to prepare myself). Please remember I'm not teaching movements or postures here, but just showing them!

lunedì 27 maggio 2019

Tao Te Ching and Tai Chi - Verse 1


From now on, I'm gonna study the Tao Te Ching and publish some posts about it. I read this book many years ago, but now after practicing Tai Chi and Qi Gong intensely for many years (and after deciding to change my approach to spirituality), I've thought it was about time to read it again under a new light. The Tao Te Ching was probably written around the 6th century BC. You can read a lot about its history and its author Lao Tze on the internet (or on many books). Tao means way, Te means virtue or integrity and Ching can be translated as classic or book. So this book can be considered a guide into Living the Way of the virtue. You can find the complete 1st verse on the internet, but I like to show you the beginning and the end of it: "The Tao can that can be told is not the eternal Tao" (first part) "And the mystery itself is the doorway to all understanding" (final part). I love these two sentences and they remind me of this Tai Chi (Taiji) posture called Wuji. Wuji means nothingness, emptiness, the great void. I'm not gonna teach you how to do it, because it requires a lot of time and practice in class, but I decided to show myself doing it. I like that one of its translation is "free man". In this posture, we are still, but moving inside, ready to start something. In this posture, I've always felt relaxed and calm and the center of myself and the universe. I think this is the right position to associate with the mystery and the eternal Tao (my personal vision). I'd like to learn this lesson from this first verse: I want to enjoy the mystery in calmness and be ready to move into something great. 

giovedì 24 marzo 2016

L'incubo della primavera Trentina delle mele

E' primavera. Dovrei esserne felice, dovrei guardare gli alberi risvegliarsi dal loro torpore invernale con speranza e rispetto, invece no. Ho temuto questo momento per mesi, perchè la primavera è il tempo dei pesticidi nel Trentino delle mele, il tempo dei trattori accesi tra le case alle 5 del mattino, dei contadini più anziani che irrorano senza seguire le regole di sicurezza per sé e per gli altri.

Di fronte al condominio dove vivo c'è un campo di mele, piccolo, modesto, un appezzamento di forse 30 metri per 30 metri, eppure la quantità di pesticidi che ho visto irrorare su quei pochi, piccoli meli ogni anno è impressionante, come è impressionante vedere le galline dello stesso contadino cercare vermicelli nello stesso campo e il suo cane scorrazzare tranquillo.
Alcuni animali ci sono, ma non ci sono più api, coccinelle e vermi, sì vermi. Il contadino una volta mi ha detto che dovrei essergli grata perchè grazie al suo intervento non avrò vermi in casa. Oh grazie, non ho nemmeno piante sul poggiolo grazie a lei, mio caro contadino, e ho il poggiolo corroso dalle sostanze che lei spruzza senza pietà.
Dall'anno scorso almeno gli interventi contro i vermi sono diminuiti ad un paio di spruzzate alla settimana, perchè la denuncia che ho sporto ai carabinieri ha sortito almeno un piccolo effetto di spaventare il contadino irrispettoso, che dopo alcune minacce a vuoto ha deciso di concederci di non atomizzare il primo filare davanti al condominio, ma dal metro successivo, avanti tutta.
In Val di Non, dove coltivano la famosa mela con il bollino, i cittadini sono sul piede di guerra da anni e recentemente un dibattito ha portato ad interessanti conclusioni:
http://www.ladige.it/popular/salute/2016/03/20/pesticidi-studio-residenti-val-non-agiscono-dna-passano-mamma-feto "Il dibattito sui pesticidi c’è ed è pure molto acceso. Nell’affollatissima sala dell’Istituto comprensivo di Cles, si è svolto il convegno «Ambiente è salute: esposizione cronica a pesticidi e Dna umano», presentazione della prima ricerca scientifica su alcuni residenti della Val di Non ed organizzata dal Comitato per il diritto alla salute." Così riporta il primo paragrafo dell'articolo e la rete non si ferma qui, lottando con petizioni e ricerche su pagine come NO AI PESTICIDI https://www.facebook.com/groups/1629235214025737/?fref=nf
Pur comprendendo le necessità economiche dei contadini e le pretese senza senso del consumatore che vuole una mela perfetta, lucida e malefica, non posso giustificare questo tormento, soprattutto a fronte delle continue conferme da scienza e buon senso sugli effetti devastanti dei pesticidi.
Soprattutto non possiamo ignorare i successi dell'agricoltura biologica e biodinamica che ci regalano frutta e verdura varia, con difetti e gusto vero.

No non posso tollerare che alle 5 del mattino si accenda un trattore per irrorare su questo:

Alla distanza che c'è tra il condominio e il campo:

Servono più regole e più controlli, serve più buon senso e collaborazione, più dialogo forse. Sì perchè i contadini dicono che è colpa della gente che va a vivere in campagna, ma i terreni li hanno venduti loro alle case costruttrici e non potevano aspettarsi che le persone sarebbero state zitte. 
Sarebbe bello che i contadini capissero che le norme di sicurezza tutelano sopratutto loro, che vivono a pochissimi metri da quei campi, così come i loro animali, i loro figli e le mele che mangeranno e che mangeremo. 

Il futuro è nelle nostre mani, ma si deve agire, si deve distribuire consapevolezza e buon senso. Speriamo piova poco questa primavera, meno piove e meno irrorano a quanto pare. 

“Probabilmente ci sono parole che sono rivolte esattamente alla nostra condizione e che, se potessimo veramente udirle e capirle, sarebbero, per la nostra vita, più salutari del mattino o della primavera; e forse ci farebbero vedere le cose sotto una diversa luce" - Henry David Thoreau




sabato 23 maggio 2015

Ristorante Veganima - mangiare, leggere e respirare la cucina naturale

Veganima non è solo un ristorante, è un luogo; un luogo dove leggere, acquistare, parlare e riflettere.
Metti allora un pranzo di lavoro e senza alcuna pretesa porto due onnivori a pranzo in un ristorante vegano. Il mio scopo è quello di mostrare loro che esistono la varietà, il sapore e il colore anche quando alla base della tua dieta ci sono legumi, tofu, seitan e soprattutto tutta la frutta e la verdura del mondo (a proposito di varietà, ma questa è un'altra storia). 

La struttura è composta di uno spazio interno ed uno esterno a pochi km dal lago di Garda. Gli ulivi ed il clima mite rendono sicuramente l'atmosfera sempre più calda ed accogliente. L'arredamento fa il resto: legno, colore, libri e qualche prodotto da acquistare e tanta arte.
  
Una lavagna indica il menù e la modalità di composizione del piatto, ogni tavolo è già apparecchiato e una bottiglia d'acqua disponibile sempre per tutti; la bottiglia porta le frasi dell'ho'oponopono scritte a mano e io credendo nelle ricerche del Dottor Masaru Emoto so che quell'acqua fa già più bene di una qualsiasi altra acqua in bottiglia.
Una volta accomodati un gentilissimo staff spiega le modalità di composizione dei piatti: ci si avvicina all'area di servizio e lì si viene serviti sulla base di quante pietanze si vogliono assaggiare e si paga in base al numero di pezzi che compongono il piatto. Lo staff con pazienza descrive ogni piatto e risponde a dubbi e curiosità di chi si avvicina a questa cucina per la prima volta.
Ogni giorno sono preparati anche succhi freschi di frutta e verdura e magnifiche torte servite direttametne al tavolo.
Io decido di prendere 3 pietanze, giusto per provare diversi gusti anche se avevo già intravisto quello che sarebbe stato il mio preferito. Prima di tutto devo che non c'è senso di relax, felicità e soddisfazione più grande di non dover chiedere continuamente se questo contiene latte, se questo contiene formaggi, se quel brodo è fatto con la carne. In questo ristorante io posso mangiare tutto! Io posso ordinare dolci e caffè macchiato senza nemmeno pensare alle domande da fare, scusate l'excursus, ma per me è stata una grandissima soddisfazione! (così rari i ristoranti 100% vegani che io lo ripeterò fino a quando non sarà una realtà diffusa!)
Tornando al mio piatto, ho ordinato una magnifica lasagna con tofu affumicato e funghi (quello era il piatto che mi aveva già fatto leccare i baffi!) poi ho preso i broccoli con legumi vari conditi con salsa al pesto e un cous cous caldo con verdure miste.

La porzione abbondante alla fine è più che sufficiente per un pranzo e comunque digeribilissima vista la qualità e freschezza degli ingredienti. Le lasagne ripeto magnifiche! Il broccolo ottimo con il profumo intenso del pesto e la consistenza morbida dei legumi. 
Il cous cous buono, forse avrei aggiunto qualche spezia, ma visto che era la scelta prima dei vari onnivori penso che sia stata una scelta strategica tenere un gusto conosciuto senza stravolgerlo troppo.
Nonostante fossimo tutti pieni e soddisfatti io non ho saputo resistere alla parola "cheesecake".
In tre abbiamo diviso un'abbondante fetta di cheesecake vegana a base di tofu e con copertura di lamponi, profumata al lime. Una delle torte più buone che io abbia mai assaggiato.
I miei commensali hanno esistato prima di assaggiare la torta a base di tofu (povero tofu...) ma alla fine hanno ceduto alla curiosità e mi hanno aiutata ben volentieri a mangiare tutta la fetta.
Infine un buon caffè Elcibao, ormai il mio caffè preferito e meraviglia quando lo trovo in un ristorante e bar, macchiato ovviamente perchè quando c'è latte vegetale è un miracolo che va onorato!

Il conto onesto, 40 euro in tre con un piatto da 3 portate ognuno, un dolce abbondante, 3 caffè e il coperto. Contando che la qualità delle materie prime per me è sempre un valore aggiunto, ho trovato il prezzo ben allineato con i ristoranti onnivori.

Vicino alla cassa l'esposizione di libri vegani, così come la disponiblità di dvd sopra il nostro tavolo è un modo intelligente per istrurire che si avvicina a questa filosofia di vita e approfondire per chi è già ben avviato. Libri di ricette, consigli per l'uso di erbe e scuole di vita sulla felicità e tanto altro a scelta per la degna conclusione di un pasto ben servito. 

Mentre mi chiedono perchè si dovrebbe mangiare in questo modo ogni giorno non posso più parlare di dieta etica, salute, forma fisica, rispetto per l'ambiente e tante altre ragioni mainstream ormai note a tutti. Io ho avuto la mia epifania quando ferma in coda in autostrada ho visto i volti degli animali vivi che venivano trasportati al macello. Ho visto le lacrime, lo sguardo perso e la paura. Erano volti dolci e teneri come quello del mio cane, non ho visto la differenza e la scena era così forte che mi ha fatto piangere. Ogni volta che vedo un pezzo di carne penso a loro, penso che anche quegli animali avevano il diritto di vivere la loro vita e non passare la poca esistenza che gli viene concessa in gabbie nell'attesa angosciante di essere macellati. Al di là di questo non mi sento di convincere nessuno, la consapevolezza è sempre e solo personale.







mercoledì 1 aprile 2015

Il Trentino delle mele avvelenate - quando troppo (pesticida) è troppo

A partire dalla fine marzo, fino ad inizio ottobre, un rito si compierà quasi ogni giorno nel Trentino delle mele.
Con questa cadenza piccoli alberi di mele, che ogni due o tre anni sono estirpati per averne sempre della stessa piccola misura, saranno irrorati senza pietà per poi soffrire sotto il peso delle tante mele avvelenate che vi cresceranno sopra.
L'anno scorso molte mele sono stata lasciate a marcire sugli alberi, forse ne erano nate e vissute troppe. Il Trentino è la regione d'Italia che utilizza più pesticidi in assoluto.
Il contadino di fronte a casa mia, più volte denunciato senza aiuto da parte delle autorità che ci hanno lasciati soli, mi disse: "io lo faccio per voi, vuoi i vermi nelle mele?"
Voglio ringraziare tutti coloro che coltivano con il metodo biodinamico e rispettano le piante, gli animali e la terra. Le loro mele sono buone e bellissime nelle loro imperfezioni.
Per il resto sono stanca di svegliarmi alle sei del mattino per riprendere i contadini che irrorano a pochi metri da case, strade e piste ciclabili. Sono stanca di guardare quello spettacolo orrendo senza potere fare niente, senza supporto da parte delle autorità, senza impegno da parte dei cittadini, senza sensibilizzazione su questo tema irriverente nella regione più amata d'Italia.
Forse la storia di Biancaneve si ispirava alle mele avvelenate del Trentino, non aspettiamo che arrivi un principe a svegliarci! Svegliamoci adesso!

Tao Te Ching verso 16 - verse 16 - ITA and ENG

  "Ritornare alle radici significa trovare la pace. Trovare la pace significa onorare il proprio destino. Onorare il proprio destino è ...