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lunedì 8 ottobre 2018

Il mio pensiero sul Pensiero dei "Tredici Saggi sul Tai Chi Chuan"

Non esiste la difesa; esiste solo il cedimento.
Non c'è conflitto diretto; io semplicemente lo eludo.
Lasciate che sia l'avversario a distruggersi subito da sè.
- Cheng Man Ch'ing (Tredici Saggi sul T'ai Chi Ch'uan) -



Quando lessi per la prima volta queste parole le trovai semplicemente perfette. 
Forse troppo perfette; perché la realtà è che non siamo fatti per cedere, lasciare andare ed attendere. Noi esseri umani siamo costantemente alla ricerca del conflitto, dello scontro, della prossima cosa; totalmente protesi in avanti o totalmente ancorati al passato, ma di certo non dei “naturali” nel lasciare andare le cose.

Cresciamo e viviamo con l’idea che la vittoria sia l’unica conclusione positiva, e che ogni sconfitta sia invece un fallimento del quale vergognarsi, umiliarsi e struggersi. 
Eppure la legge del Tao ci insegna qualcosa di diverso: esiste il cedimento, il lasciare fare, l’attesa. L’eventuale sconfitta è un insegnamento del quale fare tesoro per le successive esperienze. Se ad ogni yincorrisponde uno yang, se ogni cosa è ciclica, se tutto arriva e poi passa, allora perché siamo costantemente spaventati, stressati, in attesa di approvazione, alla ricerca del successo assoluto, qui e subito? Perché non ci possiamo sedere sulla riva del fiume ed attendere di veder passare il cadavere del nostro nemico? 

Con il tempo ho capito che quel nemico che aspettavo di veder passare ero io, e per questo l’attesa sarebbe stata vana. La persona che pretendeva di attendere, non ha mai davvero atteso niente, non si è mai fermata e non ha mai avuto fiducia in un piano più grande, o per lo meno nella legge del Tao. 
Io, come tanti altri, ho vissuto pensando che l’unica via possibile fosse quella del proattivismo, della spinta, dell’attacco, del contrasto diretto o, al contrario, della totale fuga. 
L’idea di lasciare una questione aperta, in modo che si potesse definire da sola, necessitando di tempo, pazienza, e osservazione, era troppo difficile anche solo da comprendere.

Sarebbe facile cogliere questa verità se solo ci si potesse concentrare sul presente, ma mi domando se l’essere umano non sia in fondo un’entità transtemporale, che vive contemporaneamente il suo passato, il suo presente e i suoi possibili futuri. 
Forse l’uomo è un essere con un altissimo potenziale da scoprire e forse è questo suo desiderio di comprendere e comprendersi a renderlo costantemente stressato, incapace di fermarsi ed attendere, di eludere e lasciare andare. 
Forse i saggi suggerivano la meditazione e la concentrazione sul presente per aiutare l’uomo a controllare questo suo turbino emotivo, questa sua costante voglia di spingersi oltre, di scoprire e capire, a costo di autodistruggersi. 

La quiete e l’immobilità rendono l’acqua chiara e trasparente, e forse solo nella limpidezza l’uomo potrà scovare i veri segreti della mente e del tempo. 
Per chi vuole percorrere questa via ardua, impervia e forse contro natura, resta ancora la meditazione e la arti marziali che, come il Tai Chi, provano a spiegare la via del Tao. 

martedì 12 aprile 2016

Ancora pesticidi e le tutele sono solo sulla carta - Il Trentino delle mele parte 2


Stamattina è stato l'atomizzatore con i pesticidi, ora è il diserbante dato a mano, eppure tra qualche ora, come tutti i giorni, su quello stesso campo, lasceranno libero il loro cane e le galline. Le api invece sono già tutte morte. 
Tutto per un piccolo campo di mele di trenta per trenta metri quadrati.

E questo spettacolo si svolgerà per tutto il periodo che va da marzo ad ottobre nella gran parte del Trentino e dell'Alto Adige. Come potete vedere da questo video https://www.facebook.com/wundervonmals/videos/946613058720573/?pnref=story la Val d'Adige Altoatesina è ormai un allevamento intensivo di piante da mela. 

I cittadini si muovono come possono, chiedono aiuto e indicono riunioni. Ma le autorità quando servono dove sono? Da questo post (e tanti altri) a Sensor Civico di Trento
http://sensorcivico.comune.trento.it/sensor/posts/5107 si evince che i vigili non possono intervenire prima di un certo orario (confermo che così hanno risposto più volte) o sono occupati in altro. Ad esempio molte volte li ho chiamati ad intervenire lungo la ciclabile di Trento, dove il sabato alle 12 spesso e volentieri si irrora attaccati alla pista. La gente solitamente si copre con una maglietta e finge di non vedere, passa veloce e non protesta. Purtroppo se arrivano è già tardi, il trattore in quella mezzora ha fatto il suo giro e tutto tace di nuovo. Io invece non riesco a stare zitta, discuto con il contadino che mi urla contro, parlo ai vigili, denuncio e cerco risposte.
E' nostra responsabilità come cittadini e abitanti della Terra, farci sentire. Dobbiamo aiutare le autorità, segnalare, parlare civilmente con i contadini e se necessario litigarci un po' per trovare delle soluzioni. Dobbiamo essere consumatori consapevoli e scegliere chi non schiavizza la natura!
Invito chi volesse approfondire a leggere i post di questo gruppo: https://www.facebook.com/groups/1629235214025737/ un gruppo serio e obiettivo che tratta diversi argomenti legati ai pesticidi e che dialoga anche con i contadini stessi.

Cambiare si può! Sta solo a noi lottare per un futuro migliore! 

Tao Te Ching verso 16 - verse 16 - ITA and ENG

  "Ritornare alle radici significa trovare la pace. Trovare la pace significa onorare il proprio destino. Onorare il proprio destino è ...