sabato 17 dicembre 2016

Joya Barista - review - recensione IT-US

Product test! Joya Barista Soy Milk.
Taste: unsweetened, smooth and delicate. But really, since is not sweet you may need to add some brown sugar. At least it's what I do with espresso which is very strong.
Texture and appearance: nice, smooth, full, white and creamy
Does it work for cappuccino? Yes! The milk foam is incredible and so soft you may wanna jump in it. 😀
I really like this new Joys product! Good job as always Joya! P. S. Only soy from Austria - the forests are safe!

🌍

Latte di soia Barista di Joya.
Questo nuovo latte della lunga lista dei prodotti vegetali di Joya è morbido gustoso e setoso.
Non è zuccherato, quindi per l'espresso potrebbe essere necessario aggiungere un po' di zucchero grezzo di canna. Ma ottimo per varie preparazioni. Schiuma benissimo e tiene la schiuma a lungo. La soia di Joya è coltivata in Austria e non è motivo di disboscamento della foresta amazzonica...



 

venerdì 16 dicembre 2016

Il sole dietro le nuvole - il pensiero di oggi



Sforzati sempre di vedere ciò che splende dietro le nuvole più nere. (Robert Baden-Powell)

Oggi la parola giusta è "sforzati" o meglio forzati. A volte pensiamo che costruendo piccoli castelli di carte il vento non soffierà mai e noi non dovremo mai ricominciare a costruire il piccolo castello. Invece il vento soffia sulle carte quasi ogni giorno, rimescolandole continuamente. Quando pensiamo che la lotta sia finita, la lotta inizia. Forse una volta non avevo gli strumenti per lottare e spesso mi sento ancora così, come una persona senza ali nè radici. Eppure un piccolo fondamento lo ho trovato. Ho conosciuto il Tai Chi, ho conosciuto una nuova famiglia, nuovi amici e nuove prospettive. Lo sport mi ha fatto vedere che quel sole c'è oltre nuvole, ci sono persone che vanno oltre i propri interessi personali e sono pronte a tendermi la mano. Una novità, una sorpresa. E quando non hai visto spesso il sole a volte brucia gli occhi, ma poi vedi che è bellissimo e che forse vale la pena cercarlo ancora ed ancora tra tutte le nuvole nere che arriveranno. Oggi devo forzarmi a riconoscere la mia nuova forza ed elevarmi con consapevolezza andando oltre. Potranno continuare a distruggere tutti i miei castelli, ma a me restano le carte.

martedì 29 novembre 2016

Spezzatino Vegan Tutt'Altro - Recensione e ricetta


Grazie alla Fiera Sana di Bologna ho avuto la possibilità di assaggiare diversi prodotti vegani provenienti da diverse parti d'Italia.
Il marchio Tutt'Altro, ancora non si trova in Trentino, ma è possibile ordinare i loro prodotti online. Durante la Fiera di Bologna ho assaggiato diversi prodotti di Tutt'Altro e ne ho acquistati altrettanti. A causa della mia fornita dispensa non avevo ancora avuto modo di testare questi prodotti e ho dovuto aspettare qualche mese dalla Fiera per iniziare a cucinare lo spezzatino di Tutt'Altro!

 



















Gli ingredienti sono molto buoni: acqua, glutine di frumento biologico (25%), lenticchie biologiche, cipolla biologica, sale, erbe aromatiche biologiche (salvia, rosmarino, alloro). Il prodotto è altamente proteico - 24g per 100g di prodotto - ed ha pochissimi grassi e calorie, quindi è adatto anche per gli sportivi vegani che vogliono gustare uno spezzatino leggero e ricco di proteine vegetali. La confezione contiene 250g di spezzatino e costa tra i 4 e i 5 euro. Personalmente mi sono piaciuti tutti i prodotti di Tutt'Altro che ho assaggiato in Fiera, ma ricordo di aver apprezzato in particolar modo proprio questo spezzatino!
Come si cucina? Il prodotto è già cotto, quindi è possibile semplicemente scaldarlo, ma io ho preferito preparare uno spezzatino-brasato con vino rosso, alloro e tante spezie.

 
Ed ecco la mia ricetta per lo "spezzatino-brasato" vegan! 

Ingredienti: 
spezzatino Tutt'Altro
1 carota grande
1 cipolla grande
vino rosso qb
2 foglie di alloro
brodo vegetale senza glutammato
pepe
facoltativo: 50 ml di passata di pomodoro
facoltativo: spezie per goulash
paprika qb 


Procedimento:
Separare e tagliare in pezzi più piccoli lo spezzatino (facoltativo), tritare la cipolla e la carota finemente e mettere a soffriggere in padella con poco olio e un goccino d'acqua (se vi piace il soffritto pesante potete usare solo olio). Una volta cotte le verdure aggiungere lo spezzatino, lasciare cuocere per qualche minuto con la cipolla e la carota a fuoco medio. Aggiungere il vino rosso e far cuocere per 10 minuti. Aggiungere poi poca passata di pomodoro (facoltativo), il brodo vegetale, il pepe e l'alloro e altre spezie a piacere e far cuocere per 20 minuti con coperchio. Aggiungere la paprika e lasciare riposare per un'oretta.
Scaldare prima di servire.

Ottimo con la polenta! 
Questo prodotto ha una consistenza fantastica, morbida, gustosa e non gommosa. Un sostituto perfetto anche da presentare ad amici e parenti onnivori!



venerdì 11 novembre 2016

Erdbär - More nature, less sugar. From Germany of course


I travel a lot to Germany and Austria - as you may have seen from my previous posts :) - and every time I find something new to try. 
This time I want to talk about this brand called Erdbär, from Germany. 
Their products are called Freche Freunde which means Naughty Friends. Their products are mostly made with cereals and dried fruits, organic, no sugar added, no milk, no preservatives: only natural products made fun for children. 
But why? Why only children should eat super fan vegan product with no sugar added?
I decided to buy some of their products and try them! I was super curious about the taste, since the packaging is already so fun you love them before even eat them! 
I personally tried to veggie chips, the breakfast fruit and the crispy fruits and veggies. 
I have to say that all these products are incredibly tasty, healthy and complete. The ingredients are always easy to read and comprehend, the taste is real (so kids may get used to fruits and veggies and appreciate them!) and they're healthy! 
All the pieces are super cute and fun to use to create the most delicious and funny meal: the breakfast cereals and dried fruits are super fan!  
Little stars made with corn and rice flour, to mix with little balls which simply are dried blueberries and little cubes of dried apples. 
I am not a toddler, that's clear, but I really enjoyed eating this food, knowing that I was not eating withe sugar and chemical ingredients.
Adults products - even the organic ones - are so full of sugar, preservatives and salt, that sometimes I just want to trow them away. 
These products aren't naughty at all! They're inspiring and all organic vegan brand should be inspired by the ability of this brand to use vegetables and fruits in such simple, yet perfect way! 
Less is more! Let's go back to natural, let's go back to the real taste of food, and let's be more healthy! 





lunedì 3 ottobre 2016

Spaghettini orientali leggeri - vegan e facili!

L'altro giorno mi è venuta una voglia incredibile di spaghettini di riso in salsa di soia e zenzero. In dispensa avevo dei funghi shitake secchi e nel frigo del cavolo cinese; finalmente avevo l'occasione di provare una nuova ricetta che avevo in mente da tempo! :)

Ingredienti (per 2 persone):

Salsa allo zenzero:
20 gr di zenzero fresco da grattugiare
3 spicchi d'aglio
20 ml di salsa di soia (possibilmente senza sale) - potrebbe servirne di più in base ai gusti
2 cucchiaini di zucchero integrale di canna
1 cucchiaino di olio di sesamo

Padellata:
1 cipolla
1 zucchina
1/2 cavolo cinese
1 radicchietto amaro
6 funghi shitake secchi
1/2 dado di miso o mezzo cucchiaino di pasta di miso
acqua qb
olio di sesamo qb
100 gr di spaghettini di riso
facoltativo: germogli di ravanello

Preparazione:

Qualche ora prima di iniziare la preparazione di tutto il piatto, ho preparato la salsa allo zenzero per farla insaporire bene. Ho messo in una coppetta la salsa di soia, lo zucchero di canna, l'olio di sesamo, lo zenzero grattugiato e l'aglio tagliato finemente al coltello.
Ho coperto la coppetta e la ho lasciata fuori frigo per qualche ora a macerare il preparato.
Un'ora prima ho preso i funghi secchi e li ho messi in ammollo in acqua calda.














Per cucinare la padellata di verdure ho utilizzato uno wok.
Prima di tutto ho tagliato la cipolla e la ho fatta stufare con olio di sesamo e acqua.
Poi ho aggiunto il mezzo dado di miso.
Una volta che la cipolla si è ben stufata ho aggiunto la zucchina tagliata alla julienne; dopo qualche minuto a fuoco alto ho aggiunto il radicchio e il cavolo, entrambi tagliati a striscioline.
Dopo 5 minuti ho aggiunto i funghi shitake che nel frattempo ho scolato e tagliato ed ho continuato ad aggiungere acqua se la verdura risultava troppo asciutta.
A parte ho messo gli spaghettini nell'acqua bollente, dove devono riposare per 5 minuti (ma questo dipende dalle marche).
A questo punto ho aggiunto metà del preparato allo zenzero alle verdure e ho saltato bene il tutto nello wok. Una volta che la pasta è pronta, la ho scolata e la ho saltata nella salsa allo zenzero avanzata. Ho infine unito gli spaghettini alle verdure e saltato insieme per 1 minuto.


Una volta impiattato, ho aggiunto i germogli freschi sul piatto. Se volete più componente proteica, potete aggiungere un pezzo di tofu bianco marinato nella salsa di zenzero e passato 1 minuto per lato in padella, da aggiungere appoggiandolo sopra la pasta o a pezzetti tra le verdure.

Buon appetito! Itadakimasu! 









lunedì 12 settembre 2016

Julienne - ristorante vegetariano e vegano a Modena

Tradizione, innovazione e gusto si incontrano in un progetto nuovo ed ambizioso

A Modena, in una laterale della via Emilia, si trova un piccolo ristorante di nome Julienne - cucina naturale. 
Julienne non è il solito ristorante vegetariano e vegano, la sua cucina infatti è frutto di ricerca, innovazione e creatività nel saper recuperare gusti e prodotti tradizionali ed unirli alle nuove esigenze di una clientela sempre più informata e partecipe, affamata di gusti per incuriosire il palato e soddisfare la mente.
Da Julienne potrete trovare sempre prodotti stagionali, pane fatto in casa e ricerca nel reperire materie antiche quanto antiche, così moderne, per riscoprire gusti ancora desiderati, ma forse dimenticati di una cucina tradizionale che non passa mai di moda.
Il menù si compone di pochi piatti, in parte vegetariani ed in parte vegani per coprire tutta la fascia di pubblico che ad oggi sempre più apprezzare la riscoperta di legumi, farine ed abbinamenti propri del territorio.
L'ambiente molto curato ospita pochi tavoli, ben apparecchiati e puliti. L'attenzione di tutto il concetto di questo ristorante ruota attorno alla sostanza, ma anche l'apparenza non se la cava male, creando un luogo dove mangiare, parlare e rilassarsi mentre si mangia comodamente.
Il coperto comprende dell'acqua aromatizzata allo zenzero e menta e del pane fatto in casa, la cui composizione varierà in base alla stagionalità e la disponibilità delle materie prime.
Nel mio caso ho potuto degustare dell'ottimo pane di farro con le noci e semi vari, un altro pane ai grani antichi e dei grissini di segale con semi di sesamo.
Le bevande sono tutte biologiche e ricercate nella provenienza e negli ingredienti, quindi si possono degustare birra, vino e succhi naturali e di qualità. Lo staff sempre presente ed attento ci porta il primo piatto, anche questo parte del coperto: un tortino di bietola con ricotta vaccina. Io ho tolto la ricotta, ma ho molto apprezzato la cottura della bietola e la sua leggerezza nell'aprire il pasto ufficiale.
Tortino di bietola con ricotta vaccina

Partirò ora descrivendo i piatti del menù vegano che io ho testato, per poi dare anche una descrizione di quelli vegetariani provati dal mio compagno (ognuno arriva con i suoi tempi alle proprie scelte).
La mia scelta vegana è partita con un'insalata promiscua delle varietà vegetali con frutta e verdura di stagione, fiori eduli, granella di mandorle tostate, semi di zucca ed emulsione di aceto balsamico di Modena DOP Fattorie Giacobazzi. Una combinazione di gusti freschi, succosi ed interessanti per iniziare il pasto.
Come primo piatto ho scelto le mezzelune di campo con farina integrale Senatore Cappelli e farina di canapa su crema di ciliegino al basilico e granella di mandorle tostate. Io non sono un'amante della pasta, e nemmeno di quella ripiena, ma questo primo è senz'altro da provare. Anche per chi non ama la pasta come me, non si può non notare l'avvolgente gusto pieno della farina di canapa abbinato alla dolcezza delicata del pomodoro ciliegino. Di questa pasta ne avrei mangiati anche due piatti! Davvero ottimo e ottimi ingredienti freschissimi.
Come secondo piatto ho deciso di prendere il peperone ripieno di cous cous al farro integrale di Argenta, con roveja di Civitella di Cascia (presidio Slow Food) e ratatouille di ortaggi di stagione. Nonostante la presenza del cous cous questo piatto è un ottimo secondo, ricco di proteine vegetali, fibre ed aminoacidi essenziali. La roveja è un piccolo legume tipico del centro Italia, riscoperto in questa ricetta come il vero protagonista del piatto. Il peperone era ben cotto, teneva la sua forma, ma non era crudo (cosa che odio nei peperoni ripieni). Anche questo piatto è promosso a pieni voti!
Dolce condiviso: tiramisù vegan ai frutti rossi. I frutti erano eccellenti, gustosi e aciduli, ottimi per digerire una cena leggera, ma comunque nutriente. La crema non era troppo dolce, ma nemmeno troppo saporita, così come il biscotto/pan di spagna, forse per lasciare spazio alla vera protagonista del piatto, la frutta. 
Nel complesso questo menù vegano è stato interamente realizzato senza tofu, seitan o altri preparati che solitamente si trovano in ristoranti della categoria. Utilizzando solo prodotti del territorio, lo chef è riuscito a realizzare diverse proposte mai banali, andando a sottolineare quanta varietà sia possibile nella cucina vegana.

Menù vegetariano (insalata e dolce condiviso con me).
Dei vari piatti disponibili, il mio compagno ha provato:
Tortellone con farina di farro ripieno di ricotta fresca vaccina "Bio Hombre" e verdure di stagione su specchio di burro aromatizzato alla salvia e granella di nocciole tostate.
Come secondo invece: Caprottino "Capre della Selva" alla piastra con miele di melata, accompagnato dallo spiedino di verdure marinate e grigliate, olio al limone e prezzemolino fresco.
Da quanto ho capito tutti i piatti vegetariani sono stati molto apprezzati, anzi sono stati fotografati per pure fortuna prima che fossero spazzolati con entusiasmo! Nel complesso, anche il menù vegetariano denota grande rispetto per le materie prima, ricerca negli abbinamenti e un omaggio alle radici. Il menù di settembre propone altri piatti che potrete trovare sulla pagina Facebook di Julienne https://www.facebook.com/ristorantejulienne/ 

 Questo è quanto. Non aspettatevi lunghi menù, piatti esotici e ingredienti non stagionali. Julienne è il profumo del pane caldo pieno di nocciole, la freschezza dell'insalata che incontra la frutta, il coraggio di mettere a menù nomi ormai dimenticati e l'impegno di chi ha lavorato perchè questo progetto potesse realizzarsi.
Se siete dalle parti di Modena fateci un salto, ma anche se non vi trovaste proprio vicini, veniteci lo stesso, ne vale la pena! 
 


sabato 13 agosto 2016

In viaggio per Santa Pola - parte 2

Il viaggio continua, anzi, a Santa Pola ormai ci siamo già arrivati da qualche giorno! Lasciata Montpellier (città un po' deludente dal punto di vista della pulizia e della scelta vegan) ci siamo messi in auto per percorrere i quasi 1000 km che ci separavano da Santa Pola.
L'autostrada Francese era piuttosto trafficata e cara, ma non c'era tempo per esplorare la costa e proseguire per strada normale, così ci siamo adeguati a malincuore ad osservare paesaggi brulli, ricchi di coltivazioni di viti e oliveti, mentre ci stavamo avvicinando sempre di più al confine con la Spagna. 
In Spagna il viaggio è proseguito sulle autopistas, le autostrade Spagnole, che offrono l'alternativa delle autovia, simili a delle grandi tangenziali gratuite. 
Da lontano abbiamo ammirato Barcellona, passando dall'esterno la città, consapevoli che l'avremmo visitata sulla via del ritorno. Una tappa non prevista è stata un'area di sosta verso Tarragona che conduce direttamente ad un punto panoramico per il Ponte del Diavolo, di epoca romana, che a sua volta si apre su una serie di sentieri percorribili in giornata lasciando l'auto anche direttamente nell'area di sosta dell'autostrada
Dopo Tarragona abbiamo deciso di abbandonare l'autostrada dell'entroterra per ammirare la costa con le sue bellissime spiagge e il suo mare limpido. Mi ha particolarmente colpita la vista della Centrale nucleare di Vandellòs a pochi passi da luoghi di balneazione molto frequentati e di una bellezza disarmante. La buona notizia è che la Spagna è entrata in un programma per lo spegnimento progressivo delle centrali attive e il passaggio a fonti rinnovabili come solare e pale eoliche che spesso si vedono adornare le colline dell'entroterra mentre girano regolari e generano energia pulita. Comunque non avevo mai visto una centrale nucleare da così vicino e devo dire che fa un certo effetto. Nel 2011, dopo il disastro di Fukushima, avevo partecipato attivamente per evitare che il nucleare tornasse in Italia, come voleva il governo di allora, sono felice che sempre più Paesi Europei come Spagna e Germania stiano decidendo di chiudere progressivamente questi mostri.
Alle nove di sera, tra un po' di costa e un po' di terra, siamo arrivati a Santa Pola. L'aria del mare fresca e profumata ci ha accolti calorosamente, così come i nostri ospitanti. Il mio maestro di Tai Chi e la sua compagna si sono gentilmente offerti di darci alloggio per questi giorni a Santa Pola, nella loro bellissima casa a pochi passi dalla spiaggia.
La Spagna non può dirsi un paese propriamente vegano. Io ho visitato parecchi supermercati grandi e piccoli, ma di prodotti vegan ce ne sono davvero pochi. Una nota positiva sono i latti vegetali, che costano meno che in Italia ( ma a questo punto mi chiedo dove costi più dell'Italia...) e il prezzo di frutta, verdura, legumi e frutta secca che mi lascia basita di fronte a tanta abbondanza e qualità. Questa mattina, al mercato del sabato di Santa Pola, con un euro ci si portava a casa un kilo di frutta o verdura spagnola o delle Canarie, il cui sapore, vi assicuro, è molto diverso da quello che arriva nei nostri supermercati. Le banane ad esempio sono sode e gustose, le pesche ancora dolci e saporite, spezie a non finire e quasi tutti i prodotti ovviamente locali. Sicuramente la Spagna prende sul serio la sua agricoltura nazionale, a differenza dell'Italia, dove spesso si privilegiano prodotti stranieri...
Ieri, venerdì, abbiamo visitato invece Alicante. Alicante è una Barcellona in miniatura - almeno il mio pensiero è questo - con lunghe passeggiate, piccole mattonelle colorate, palme, parchi, un bellissimo porto e tante spiagge. I vicoletti che si arrampicano sulla città sono caratteristici e ricchi di sorprese, piccole botteghe, murales, musei gratuiti. Immancabile ad Alicante è la visita al Castello di Santa Barbara che domina indisturbato la città da secoli e veglia su di essa imponente e maestoso. Con 2,70 euro a testa un rapidissimo ascensore porta a gran velocità dal livello del mare al castello che domina da 160 metri sopra. 
Se passate da Alicante vi consiglio la gelateria Livanti, Gelato di Sicilia, molto buona e con molti gusti vegan tra i quali il mitico cioccolato fondente :)
Ultima nota: ieri sera a Santa Pola, ho potuto gustare una favolosa Paella vegana da El Momento, un ristorante preso in gestione da una simpaticissima famiglia tedesca che vive nell'entroterra Spagnolo da anni. Dal gazpacho, alle tapa, fino al piatto principale era tutto curato e saporito ed il prezzo molto contenuto rispetto ad un ristorante sulla spiaggia che potremo trovare in Italia.
Ogni giorno pratico un po' di Tai Chi con il mio gran maestro e praticare all'aperto, in spiaggia o sul pontile, ammirando il mare e la natura attorno è un'esperienza davvero favolosa. Ora non saprei nemmeno raccogliere i pensieri giusti per esprimere il senso di libertà e di sincerità verso me stessa e la mia natura che provo da quando sono a Santa Pola, tra persone che sanno come godersi la vita e apprezzare ciò che li circonda.
Alla prossima... Hasta luego! 

Alicante
Smoothie ad Alicante



Horchata di Chufa a Santa Pola

lunedì 8 agosto 2016

Road trip per Santa Pola - in viaggio verso la Spagna

Tempo di vacanze, tempo di esplorazioni e scoperte.
Quest'anno le mie vacanze si svolgeranno a Santa Pola, a casa del mio maestro di Tai Chi e della sua compagna (non dimentichiamo il loro fedele cane Flut). Santa Pola, che si trova vicino ad Alicante, nel Sud della Spagna, è facilmente raggiungibile in aereo, ma io adoro i road trip, così ho deciso di fare una pazzia e di partire da Trento in auto per percorrere tutta la Liguria, la Costa Azzurra, parte dell'entroterra Francese ed infine la costa Spagnola e Catalana.
Questa notte siamo partiti (Antonio ed io, Kin è rimasta in montagna al fresco da un fidatissimo dog sitter - la Spagna non è molto dog friendly purtroppo e le temperature proibitive non erano l'ideale per la pelosona) alle 19 da Trento. Una volta arrivati ad Albissola Marina, in Liguria, siamo usciti dall'autostrada per percorrere un breve tratto di costa Ligure e sgranchirci le gambe. Nonostante fosse mezzanotte, la Liguria era viva, fresca e giovane. Albissola è bellissima con i suoi mosaici, la sua architettura e il suo paesaggio, così come Sportorno, ultima tappa prima di rientrare in autostrada. Alle 2 di notte prima pausa in autogrill in Italia, esperienza terribile! La stazione che si trovava in provincia di Imperia, sull'autostrada dei Fiori era sporca e puzzolente ed i bagni abbastanza indecenti. Pazienza, decidiamo di ripartire e di trovare un posto dove riposare in Francia. In Costa Azzurra le autostrade sono bellissime, a tre corsie, pulite e anche le aree di sosta sono molto belle e ben attrezzate. Ci sono distributori di caffè e tè avveniristici che macinano i grani di caffè davanti ai tuoi occhi o ti lasciano la bustina di tè per poter decidere autonomamente l'intensità dell'aroma. Niente male. 




Dalla Costa Azzurra partiamo verso le 6 del mattino per recarci a Montpellier, la prima tappa del nostro viaggio. Abbiamo prenotato un delizioso Bed & Breakfast a Saint-Drézéry, poco lontano da Montpellier. Il B&B si chiama Le duplex de Lapparan.
La padrona di casa ci ha accolti in anticipo senza alcun problema, facendoci sentire subito a nostro agio. A nostra disposizione abbiamo una vera e propria casetta, con cucina, frigo, gas, bagno privato, divano, tv, wifi e una splendida camera matrimoniale al piano di sopra. Tutto in stile shabby chic. Il frigo ha già acqua, succo e marmellate fatte in casa che possiamo usare quando vogliamo, la colazione di domani la potremo gestire autonomamente e fuori dalla porta troveremo il pane caldo ad attenderci, un piccolo sogno insomma.
Oggi visiteremo la zona qui intorno, ricca di campagna, vigneti e colli che si perdono a vista d'occhio nello spazio verde e ocra di questa terra che vive ancora in un altro tempo. In serata dovremmo invece visitare Montpellier. 
Il viaggio continua... 



sabato 23 luglio 2016

La "mia" felicità - una nuova sfida, una nuova vita

Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità.
-Jean-Jacques Rousseau-

Fare un lavoro che si ama non è facile. Sarebbe più facile lavorare in un ufficio, avere un orario fisso e uno stipendio garantito. Sarebbe più facile per il 95% delle persone. Sarebbe più facile soprattutto per i commenti delle persone, perchè certi lavori sono considerati di serie B, perchè con una laurea, tre lingue e innumerevoli corsi sarebbe stupido. Eppure non posso dare un prezzo alla mia felicità, alla mia soddisfazione, alla bellezza di poter andare a lavorare e divertirmi, condividere, capire ed esplorare. Fare ciò che si ama comporta tanti sacrifici, fa paura e spesso si ricevono delle delusioni, ma c'è anche tanta gioia, ci sono i sorrisi delle persone e la prima volta che ti dicono: grazie, mi sento meglio dopo lezione! Oppure: io faccio gli esercizi di chi kung anche a casa. Forse vivere così è più difficile e richiede qualche rinuncia, ma per me è questa la vita vera, poter scegliere. Almeno potrò dire di averci provato <3


lunedì 18 luglio 2016

Provati per voi (e per me) - Cacao Crudo Loverdiana e "carne secca" vegan Vantastic Foods

Ci sono alcuni prodotti che vediamo sugli scaffali e ci lasciano perplessi, non tanto per il loro possibile sapore, ma piuttosto per il loro aspetto, il loro prezzo, quello che vogliono rappresentare o la loro comparazione con lo stesso prodotto nel mondo onnivoro.

Sapevo che molte aziende avevano sperimentato l'idea di creare la finta carne con la soia o con il seitan e conoscendo il sapore di entrambi non potevo immaginare cosa si potesse fare con queste due fantastiche proteine del mondo vegan.
L'azienda Vantastic Foods mi ha sorpresa ancora una volta con la sua Carne Secca Soy Jerky al gusto "hot and spicy". Sapevo che questa azienda era molto creativa e sapeva come trasformare la soia per creare ottime ricette, ma certo con questa "carne secca" si è superata.
Io ho acquistato questo prodotto in Germania, all'interno di un supermercato, ma si può trovare online anche dall'Italia.
Dal suo aspettato pensavo volesse imitare un po' la carne secca ed il bacon affumicato, così io ho deciso di usarlo scottato in padella, sia per condire della patate dolci (batata americana), che per completare un'ottima piadina vegan a base di verdure e ceci.


Gli ingredienti di questo prodotto sono: proteine della soia (40%), sciroppo di canna, acqua, spezie, olio di cocco, olio di sesamo *, polvere di chili (2%), sale, polvere di caramello (* = spremuto a freddo). Il gusto del prodotto è davvero interessante: piccante, speziato ed affumicato. La consistenza ricorda quella della carne secca (che non mi è mai piaciuta quando mangiavo carne), filamentosa e leggermente secca, ma passando il padella il prodotto questo diventa croccante e anche più piacevole da masticare. Questa "soia secca" si può mangiare così, come snack o come antipasto o può essere aggiunta a diverse ricette, ad esempio è ottima per una pasta all'arrabbiata o per dare carattere ad un piatto di verdure, minestroni e piadine.
Nelle foto qui in basso potete vedere a sinistra le patate americane al forno con senape in grani e a destra la  piadina di verdure e ceci, entrambi con la "carne secca" Vantastic Foods. Voto 8 su 10! Da provare.



Il mio secondo acquisto "particolare" è stato il Cacao Crudo di Loverdiana.
In passato avevo provato diverse barrette di cioccolato realizzate con cacao crudo e la maggior parte delle volte era stata una grande delusione.
Quando ho visto questa bellissima barretta nella sua confezione di cartoncino giallo a metà prezzo (costa intorno ai 5 euro per 50 gr.), ho deciso di dare un'altra chance al cacao crudo; di vari gusti in offerta ho scelto quello con le scorzette di limone aggiunte.
Finalmente mi sono potuta ricredere sul cacao crudo! Questa barretta realizzata da Cacao Crudo con il marchio Loverdiana è davvero buonissima! E vale tutto il suo prezzo.
Si tratta di un prodotto realizzato artigianalmente,  lavorato a freddo in tutte le sue fasi. L'ingrediente principale è il cacao criollo non tostato, seguito da burro di cacao criollo. Entrambi gli ingredienti sono biologici e lavorati a freddo, come prevede la dieta crudista, quindi sotto i 42°C per preservare al meglio tutte le qualità ed il sapore del cacao.
Gli altri ingredienti sono: nettare di fiori di cocco, polpa di cocco, scorze di limone e vaniglia. Pochissimi ingredienti e niente zucchero. 
Questo prodotto è sicuramente consigliato per tutti gli estimatori del cioccolato e richiede di essere gustato con calma per poterne assaporare tutte le sfumature che solitamente non si colgono nel cioccolato tostato che siamo abituati a mangiare.
Consigliatissimo! Oltretutto il packaging è davvero accattivante, quindi è ottimo anche per un regalo.
Al suo interno la confezione in cartone, presenta una seconda confezione salva freshezza per mantenere al meglio il gusto del prodotto. Per maggiori info sul cacao crudo, vi invito a visitare il sito dell'azienda: http://www.cacaocrudo.it/it/






giovedì 30 giugno 2016

Integratori e superfoods Raab Vitalfood, una piacevole scoperta

Premetto che non sono un medico, nè un nutrizionista, quindi tutto quello che segue nell'articolo è frutto della mia esperienza personale, è consigliabile sempre consultare un medico prima di iniziare una dieta, un nuovo stile alimentare o apportare drastici cambiamenti nel proprio regime alimentare.


Da ormai qualche anno sono vegana e da allora ho iniziato a guardare il cibo con occhi diversi. Ho imparato che i cibi vegetali contengono moltissime vitamine, minerali e proteine grazie alle quali sono riuscita a mantenere un ottimo equilibrio nella mia dieta; il mio livello di energia è sempre alto e le analisi del sangue confermano che sto assumendo tutti i principi nutritivi necessari (il ferro è un po' basso, ma lo era anche quando seguivo una dieta vegetariana e prima ancora quando ero onnivora).

Nel corso degli ultimi due anni ho provato diversi integratori di origine vegetale, quindi polveri ottenute seccando e tritando direttamente le piante o le radici (o i frutti) di quelli che vengono chiamati superfoods o semplicemente concentrazioni più alte di frutta, verdura o cereali che consumiamo ogni giorno. 
Da gennaio ho iniziato ad acquistare i prodotti di Raab Vitalfood ed è stata una vera rivelazione! Questa azienda tedesca produce integratori e cibo biologico rispettando la qualità delle materie prime e dei territori dai quali si approvvigionano per le stesse.
Personalmente acquisto i loro prodotti nei negozi biologici di Austria o Germania (quando viaggio verso questi Paesi, almeno 2-3 volte l'anno) o sul sito www.vitalabo.it che permette di acquistare moltissimi prodotti della linea di Raab Vitalfood, ma anche altre marche di integratori. Io ho scelto la Raab perchè ho ritenuto che fosse la migliore tenendo conto del rapporto qualità-prezzo.

Di Raab ho acquistato molti prodotti tra i quali: Spirulina, Chlorella, Curcuma, Maca, il brodo in polvere e naturalmente il mio prodotto preferito: le capsule di Germolio di Grano Saraceno in polvere. Questo ultimo prodotto per me è stato la salvezza (ripeto, per me, per la mia esperienza e per la mia dieta, consiglio di rivolgersi ad un medico). Per qualche tempo ho avuto un livello piuttosto basso di vitamina B12; soprattutto da quando ho iniziato ad allenarmi molto per ottenere il diploma di insegnante di fitness ed ho iniziato ad insegnare, arrivando ad almeno 7 ore di allenamento intenso a settimana. Per circa due mesi ho assunto le capsule di Germolio di Grano Saraceno, ricche di vitamina B12 (ma anche di Acido folico, Biotina, B6, Acido pantotenico...) ed i miei livelli di questa vitamina sono cresciuti moltissimo, facendomi superare il livello minimo di un buon punteggio e superando quello delle analisi di un vegetariano che le ha fatte lo stesso giorno. 






















Probabilmente l'aumento è dovuto anche al maggior consumo di cereali e legumi, ma la mia Dottoressa, giustamente preoccupata voleva prescrivermi un integratore di origine sintetica (o animale?), ma io sono riuscita a trovare un rimedio vegetale che mi ha molto soddisfatta, ma ripeto, ognuno è diverso, quindi rivolgetevi ad un medico per gli integratori migliori.
Tutti i prodotti di Raab Vitalfood che ho acquistato sono anche vegani, quindi adatti ad un regime alimentare crueltyfree.

Il motto di Raab è "be veggie, be happy" ed io sono sicuramente felice della mia scelta e dei loro prodotti, naturali, biologici, vegan e ricchi di proprietà nutritive che possono completare una dieta vegana equilibrata. Personalmente mi sento più forte durante gli allenamenti e mantengo a lungo il mio livello di energia. Non vedo l'ora di provare altri prodotti della loro gamma! 

Grazie Raab Vitalfood, spero continuerai sempre così!

sabato 11 giugno 2016

Un horror tratto da una storia vera: Il Trentino delle mele avvelenate - Parte 4

Questa mattina (sabato) alle 5.30 del mattino... è stato proiettato in esclusiva per noi, come ogni settimana da marzo a settembre il film horror "La Primavera Trentina delle Mele Avvelenate" tratto da una storia vera. Nella storia un gruppo di cittadini denuncia gli avvelenamenti da pesticidi, ma le autorità, nonostante la legge sia dalla loro non intervengono mai e i delitti proseguono senza sosta. Animali, terreno, piante e uomini subiscono il trattamento loro malgrado. Disponibile nei campi di mele del Trentino! ‪#‎trentino‬ ‪#‎horror‬ ‪#‎mele‬ ‪#‎diritti‬ ‪#‎film‬ ‪#‎movie‬


mercoledì 8 giugno 2016

Lucky Floor - un'eccellenza Trentina dell'artigianato del legno

La settimana scorsa sono stata da Lucky Floor, una piccola azienda Trentina che produce mobili e scale di artigianato per realizzare un'intervista per la rivista La Voce del Trentino http://www.lavocedeltrentino.it/index.php/breaking-news-trentino/26738-lucky-floor-la-cultura-dell-abitare-stare-bene-a-casa-propria-per-vivere-meglio-ogni-giorno (qui l'intervista completa).



Nonostante l'articolo ufficiale, volevo esprimere il mio pensiero su questa azienda anche sul mio blog: quando trovo un'azienda così dedita al benessere dell'uomo e dell'ambiente mi sembra un peccato non parlarne. Di questo breve incontro mi è sicuramente rimasta impressa la passione del Dottor Prighel, titolare dell'azienda, e della sua colloboratrice, la Dottoressa Nadia Ravanelli: entrambi mi hanno trasmesso un amore unico verso il loro lavoro e mi hanno fatto percepire il livello di impegno richiesto per portare avanti un percorso di eccellenza artigianale.

Prima di tutto, questa azienda sceglie le materie prime con grande ricercatezza, utilizzano infatti il legno proveniente dalle foreste di abeti del Parco di Paneveggio, dove i loro fornitori si occupano di mantere sempre un livello di produzione ecosostenibile di legno, preservando l'ecosistema della zona.
Non solo, anche le vernici e olii utilizzati sono assolutamente naturali, per garantire mobili sicuri, "da respirare a pieni polmoni".

Un'altra cosa che mi ha più colpito di questa azienda, è stata la visione olistica del loro lavoro. Raramente in Occidente si sente parlare di benessere a 360 gradi, di ricadute sulla società nella scelta delle materie prime e di dedizione minuziosa per i particolari. Ricordo di aver letto qualcosa di simile quando ho studiato il caso Toyota, ma si parla di un altro mondo.
Anche la visione per il futuro di Lucky Floor mi ha molto intrigata, con l'idea di includere la gioventù che ritorna verso l'artigianato nel loro percorso di crescita.

Posso solo augurare a questa azienda il meglio, posso solo augurarmi che vi siano altre aziende che seguano il loro esempio o che ne nascano di nuove su questo modello. I mobili "fast food" delle grandi catene sono cheap, costano poco e sicuramente svolgono il loro lavoro, ma per la casa della vita, forse varrebbe la pena di scegliere mobili garantiti nel tempo, che abbiano una storia, una vita e vibrino della stessa forza del legno degli abeti che fecero innamorare Stradivari. 

lunedì 23 maggio 2016

Se solo non me ne importasse - la lunga via della consapevolezza


A volte penso a come sarebbe la mia vita se solo non me ne importasse: se non mi importasse più dei pesticidi, degli ogm, del tiip, dei diritti degli animali e del benessere del pianeta.
Come sarebbe la mia vita se il mio primo pensiero la mattina non fosse controllare se all'alba vi fossero state irrorazioni selvagge, guardare quanti nuovi iscritti vi fossero stati alla pagina di No Pesticidi, cercare di vivere con il minor impatto possibile e mantenere il focus sull'ambiente tutto il tempo?
Come sarebbe andare al supermercato e buttare le cose nel carrello a caso, senza nemmeno leggere le etichette o senza nemmeno sapere se si trattasse di un prodotto di una multinazionale o di un locale? Come sarebbe prendere la prima verdura che capita anziché recarsi alla Biocesta e lavare tutta la terra biologica, tagliare via insetti e vermetti per riportarli nella terra?
Come sarebbe la vita se io non pensassi alla sofferenza di tutti gli animali chiusi in allevamenti lager, trasportati su camion sotto il sole estivo senza acqua e cibo?
Certo sarei meno stressata, perché inutile negarlo, questa realtà quando inizi a percepirla, è stressante. Improvvisamente ti rendi conti che ci sono tante cose che non puoi cambiare subito e questo è molto frustrante, ti rendi conto che le cose che puoi cambiare subito, sono una piccola goccia nel mare e vorresti subito di più. Ogni giorno brami per convincere chi ti sta vicino ad aprire gli occhi, ma sapendo che i percorsi di consapevolezza richiedono tempo e sono solitari, non esageri ed aspetti.
La mattina leggi notizie su cani torturati, mucche cadute dai camion in strada, pulcini tritati, scimmie smembrate. Come potresti stare bene? Come potresti umanamente non pensare a chi soffre in modo deliberato per il piacere umano? Certo, la vita sarebbe un'altra cosa, sarebbe una specie di sogno nebuloso ad occhi semichiusi. 
Potrei vivere e sopravvivere facendo finta di niente, pensando che io non posso cambiare nulla, pensando che in fondo non sono io a dover fare la differenza e che alla fine decidono sempre i potenti. Potrei, ma non posso. Potrei, ma non voglio. 
Mi importa, mi importa così tanto che sono disposta a stressarmi, mi importa così tanto che sono disposta a farmi venire l'angoscia, mi importa così tanto da perderci ore tutti i giorni. Mi importa perché non potrei vivere normalmente ora che so la verità, ora che sono consapevole e so che anche il mio contributo conta.
Mi importa perché ci sono tante persone alle quali importa e io sono fondamentale quanto tutti loro, mi importa perché ogni giorno risparmio acqua e risorse che andrebbero sprecate negli allevamenti intensivi, mi importa perché non potrei guardarmi allo specchio sapendo di aver tratto piacere nel mangiare un animale con gli stessi occhi del mio cane.
Mi importa perché infondo so di aver sempre saputo la verità, in cuor mio ho sempre saputo quale fosse la scelta giusta, anche se tentavo di coprirla con assurde scuse.
Mi importa perché anche un solo animale salvato conta, perché anche solo un agricoltore che sceglie bio al posto dell'intensivo conta, perché tutto è interconnesso e quello che prendi poi lo devi restituire.
Forse un giorno imparerò a fare tutto questo senza stressarmi, forse ora sono ancora troppo incredula di come funzioni davvero il mondo e mi devo ancora aggiustare.
E' un po' come quando si addormenta un braccio, fino a quando non lo muovi non fa male, non senti niente. Quando decidi di "risvegliarlo" fa male, malissimo, punge ed è un processo piuttosto doloroso e lungo, ma alla fine riesci a recuperare completamente la percezione del tuo braccio.
Diventare consapevoli di quello che ci accade attorno a noi è esattamente la stessa cosa, dapprima ci crogioliamo in quell'intorpedimento perfetto e poi quando iniziamo la fase di risveglio stiamo male, ci arrabbiamo, non capiamo i perché e non sappiamo nemmeno se stiamo compiendo tutte le mosse giuste, ma eventualmente ci aggiustiamo e finalmente ci svegliamo.


Se solo non mi importasse, sarebbe più facile, ma sarebbe solo finzione.

martedì 10 maggio 2016

Per le emergenze: Vital del Mastro Panettiere Pane senza glutine Schär - pane confezionati ai cereali

Andiamo a considerare qualche buona alternativa per quando non c'è tempo per l'autoproduzione

Il pane è un alimento base dell'alimentazione italiana e sicuramente quando pensiamo al pane, ci vengono in mente quelle leggendarie pagnotte di Altamura o gli sfilatini caldi e croccanti delle panetterie artigianali. 
Io solitamente il pane lo produco in casa, usando il lievito madre, farine biologiche e tanti semi nutrienti. Purtroppo non tutti hanno tempo per autoprodurre tutte le settimane (o ogni due come faccio io, utilizzando poi il freezer per conservare il pane), ma sopratutto non tutti sono in grado di tollerare il glutine. In generale fare il pane in casa non facilissimo, richiede lavoro e pazienza, sopratutto agli inizi, farlo senza utilizzo di glutine potrebbe risultare ancora più difficile (ma non impossibile grazie alla quantità in aumento di preparati e farine apposite).

A volte mi piace prendere delle pause dal glutine, per variare la dieta e assumere diversi tipi di benefici dagli alimenti che mangio. Questo pane di Schär, chiamato Vita, è un pane a base di cereali e gli ingredienti non sono male per essere un pane confezionato.




















Questo pane è ricco di fibre e di farine proteiche, come quella di sorgo, quinoa e di ingredienti più leggeri da digerire, come la mela, la farina di riso e la farina di castagne.
Sul sito c'è scritto che non ci sono uova o lattosio aggiunti, ma sarebbe interessante capire se questo pane è adatto per una dieta vegana e per chi è allergico al latte. 
Il basso contenuto di grassi (2,8 g per 100 g), di zucchero e sale (rispettivamente 0.3 g per 100 g), lo rendono un pane adatto anche a chi cura il suo regime dietetico e non vuole rinunciare ad una fetta di pane.
Il gusto è buono. Non è il solito pane confezionato che sa di alcool e di farina bianca. L'aggiunta di cereali e le varie farine sono sicuramente molto gustose e lo rendono adatto sia ad un consumo dolce, che salato.
Io lo ho tostato, anche se sulla confezione c'è scritto che non serve. Effettivamente non serve, ma io adoro il pane tostato, sopratutto quando ha questa forma perfetta per il tostapane!
Lo ho mangiato con uno spalmabile di soia al gusto pomodoro di Spar Austria, verdure fresche e fave crude!


In generale lo promuovo! Ripeto, preferisco l'autoproduzione per mille motivi, ma in caso di bisogno o emergenza, questo pane è davvero una valida alternativa. Attendo notizie riguardo alla certificazione vegan che mi rassicurerebbe in toto sulla non presenza di derivati animali! 
La vista e il profumo di un pane appena cotto ha un fascino romantico che trascende qualsiasi altra riuscita culinaria. - Elisabeth Luard -


Tao Te Ching verso 16 - verse 16 - ITA and ENG

  "Ritornare alle radici significa trovare la pace. Trovare la pace significa onorare il proprio destino. Onorare il proprio destino è ...