Oggi a Padova si apriva la prima giornata dei Vegan Days ospitati all'interno della manifestazione Tuttinfiera 2015. Ad aprire la manifestazione è stata la nota gionalista e dj Paola Maugeri. Io ho sempre ascoltato Paola alla radio, ma non ho mai avuto modo di leggere i suoi libri e le sue posizioni riguardo al mondo vegano. Così mi sono alzata alle 6 del mattino ed ho deciso di andare a Padova a sentire di persona di cosa si trattasse. Mi domandavo se anche lei fosse dell'ennesima star che appoggiava il veganesimo per avere visibilità o se si trattasse di una vera promotrice dei diritti degli animali e del benessere di persone e pianeta.
Paola è una persona seria, serissima sul veganesimo, così seria che quando le chiedono se è comune che i vegani siano esclusi dalla cerchia sociale di appartenza, lei risponde che quando diventò vegana , il termine nemmeno lo conosceva e scoprì di essere vegana grazie alla Vegan Society di Londra. Da allora ha iniziato a girare il mondo con il passaporto "vegano" che traduce il termine in tutte le lingue del mondo.
La Maugeri non è a Padova per la visibilità. Certo, sta presentando il suo nuovo libro Alla salute! http://www.librimondadori.it/libri/alla-salute-paola-maugeri e per mettersi alla prova cucinando qualcosa per il pubblico incuriosito, ma sopratutto risponde alle domande in modo umano, chiaro, semplice e verace. Per lei non è uno scherzo, proprio per niente, lei è vegetariana da 34 anni e vegana da 16, racconta di quando comprò il suo primo estrattore negli anni Novanta, imparando da sè come abbinare i diversi gusti e i nutrienti per ottenere una serie di frullati ed estratti che propone proprio nel libro che presenta in fiera. Una signora, mentre Paola taglia le banane per il frullato banane, semi di chia e latte di mandorla (che ho avuto la fortuna di assaggiare) le chiede se secondo lei il pubblico lì ad ascoltarla fosse tutto vegano e la Maugeri risponde una cosa tipo: "spero di no! sai che palle!" La sua dimostrazione è aperta a tutti, ci tiene a dire che siamo tutti diversi e questa diversità va preservata. Lei non approva il fatto etichettare le persone per le loro abitudini alimentari, trova la cosa poco elegante. Su questo ha ragione, ma per lavorare nel mondo del web e dei social ci serve una parola che racchiuda un pensiero complesso, rappresentativo di un intero stile di vita.
Intanto Paola prepara il frullato come se lo stesse facendo per i suoi figli, aggiungendo altre banane e semi di chia durante le chiacchiere con il pubblico, perchè ad occhio probabilmente le sembra troppo liquido e poco saporito. Lei è così. Confessa di non usare dosi precise (adorooo, anche io odio dare i dosaggi) di non scriverle nemmeno nei suoi libri, perchè si deve sperimentare, assaggiare e sporcarsi le mani, ritrovando la propria dimensione con il cibo, il nutrimento e il corpo stesso. Una delle prime domande riguarda l'apporto di vitamina B12 e ferro. Lei
racconta la sua esperienza personale in modo candido, senza imporsi come
scienzata, ma come mamma che personalmente ha sperimentato cosa volesse
dire nutrirsi di vegetali, sole e ossigeno per stare bene. Ad un certo
punto fa anche sedere una mamma che sta allattando in piedi e si premura
che quest'ultima abbia anche un bicchiere di frullato per ritrovare le
forze.
Una domanda sull'olio di palma colpisce particolarmente Paola che si impegnerà in prima persona per un viaggio in Indonesia per investigare i danni provocati dalla deforestazione in favore del temutissimo olio. Spiega che sarebbe meglio evitarlo, se non per la propria salute, almeno per i 50 oranghi che muoiono ogni giorno a causa dell'industria alimentare. Per la Maugeri gli oranghi, con i quali condividiamo il 99,8% del nostro DNA, sono un esempio di maternità, di forza e di famiglia.
Purtroppo quando è stato il momento di farsi firmare il libro, ho dovuto seguire il mio cane fuori. Lei è la mia famiglia ed è stata abbastanza tempo ferma ad aspettare dentro i capannoni della fiera. Preferisco aver fatto tesoro delle parole di Paola e aver avuto modo di costruirmi su di lei un opinione personale, che avere una firma su di un libro per dire di aver avvicinato una star e non condividere pienamente il pensiero della stessa.
Per il resto il Vagan Days è stato molto deludente. Gli stand vegan erano pochissimi; grazie alla Kio-ene che ha offerto a tutti i passanti i suoi ottimi hamburger vegetali, incuriosendo tantissime persone ad acquistare i prodotti con lo sconto fiera.
Nel complesso però sono felice, è valsa la pena di alzarsi alle 6 del mattino.
That's rock and roll baby...
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