La magia per me ha sempre rappresentato una sfida stimolante: da una parte c'era il desiderio di credere in qualcosa di superiore ed incantato, dall'altra la voglia di poter spiegare anche i fatti più incomprensibili con la logica ed il metodo scientifico.
Nel mio libro ci sono molti passaggi che ricalcano questo mio confronto interiore ed ho cercato di lasciare un buon margine di libertà al lettore per poter fare altrettanto.
Crescendo però ho incontrato altri tipi di magia, definizioni che poco avevano a che fare con formule magiche o scope volanti, ma vere e proprie zone d'ombra che si mescolavano ed intrecciavano tra incanto, fede, meraviglia e osservazione della realtà.
E se la magia fosse un'emozione, più che una capacità?
Non è forse un sortilegio quella lampadina che si accende nella testa e che crea delle storie meravigliose attingendo da cose viste e sentite chissà quando o addirittura inventando dal nulla nuovi mondi, paesaggi e linguaggi?
Non è forse un incantesimo quella sensazione di pienezza alla pancia quando tutto sembra accadere nel momento giusto e al posto giusto, facendoci sentire in completa sincronia con l'universo?
Non è forse una stregoneria sorprendente la capacità che ha uno scrittore di descrivere una situazione creando un filo invisibile con l'abilità del lettore di saper immaginare a modo suo quella stessa identica scena, creando una moltitudine di film mentali tutti interconnessi tra loro?
Certo tutto questo si può spiegare con la fisica quantistica, con la capacità umana di riprodurre dati ed immagini sulla base della formazione e dell'influenza esterna o ancora con tutte le cose che dobbiamo ancora scoprire riguardo al funzionamento del nostro cervello.
Eppure, sento che non sarebbe giusto togliere la magia da questo mondo.
L'incanto è la spinta che ci porta a creare cose nuove, a darci forza nei momenti più difficili, a giocare con ciò che ci circonda e a tentare, spesso invano, di interpretare i sentimenti altrui.
Per me la magia sarà sempre presente in un sorriso spontaneo, in un fiore che sboccia, in una candela che brucia, in una tazza di tè caldo tra le mani, in un pensiero che riempie il cuore e lo fa sussultare di speranza.