giovedì 27 maggio 2021
Tao Te Ching - Verse 14 - ITA and ENG
domenica 16 maggio 2021
Coltivare le passioni, un racconto breve - Cultivating passions, a short story ITA and ENG
Un giorno, stanca di vedere i miei sogni seccarsi come semi vecchi in un cassetto, presi la mia zappa, i miei stivali di gomma, una manciata dei miei desideri e mi misi alla ricerca di un terreno dove poter dare spazio alle mie fantasie.
Rimasi stupidamente stupita nel vedere che gran parte della mia immaginazione si era inaridita sotto il cocente sole della disillusione e dell'immobilità creativa, mentre l’altra era quasi completamente stagnante, bagnata, affogata in valli di lacrime nutrite da paure più o meno realistiche e dalla mancanza di fiducia in me stessa e nel mio estro.
Vagai con i miei semi chiusi nel pugno serrato e la zappa che mi trascinavo dietro a fatica per giorni, mesi, anni... fino a quando un giorno non incontrai un piccolo cancello.
Sull'inferriata vi era affisso un piccolo cartello realizzato su una placca di ottone e decorato con smalti colorati che diceva: "Giardino segreto - vietato l’ingresso agli adulti spenti e senza fantasia".
Ridendo spinsi quella piccola struttura cercando di forzare il lucchetto dorato che la teneva chiusa, ma il cancello non si aprì e parve invece diventare più grande e pesante.
Per un attimo mi fermai a pensare con cosa avrei potuto rompere il lucchetto e improvvisamente mi ricordai della zappa!
Così, sicura del mio strumento, presi il mio attrezzo le battei con forza contro il lucchetto e contro la serratura, ma non accadde nulla.
Dopo svariati tentativi la zappa si scheggiò e ormai sconfitta decisi di sedermi ad osservare il mio nemico di ferro battuto, quando notai che il lucchetto non era un sigillo qualsiasi, ma bensì la chiusura del mio diario segreto, un reperto antico che conservavo in qualche libreria ormai sommerso da libri adulti e sogni più attinenti alla mia realtà.
Adoravo quel diario, ci avevo scritto tante cose e fu il mio compagno di strada fino a quando non compii sedici anni e mi parve doveroso chiuderlo per sempre.
Quel libro segreto, così tenero e perfetto, aveva un solo grande difetto: il lucchetto era difettoso e mia nonna mi dovette mostrare un trucco per poterlo forzare senza rompere la piccola chiave a seguito delle mie scene di disperazione e afflizione totale.
Allora quell’apertura mi parve come una fantastica magia, perché allora sapevo credere nei piccoli gesti, nelle coincidenze e nel buon cuore delle persone e quello spesso mi bastava per spalancare porte, portoni e limiti di ogni tipo.
Mentre sedevo ancora incredula davanti al cancello sbarrato mi resi finalmente conto che la mia razionalità, il mio scudo invisibile contro tutto e tutti, mi aveva chiusa dentro e fuori, impedendomi di trovare soluzioni creative ai miei problemi e agli ostacoli della vita.
Senza nemmeno accorgermene con il tempo avevo perso la capacità di sognare, di credere nelle cose, nelle persone e nelle mie capacità ed era ormai chiaro che non sarebbe certo bastata una zappa per piantare e coltivare i semi dei sogni e delle passioni.
Così, con uno sforzo sovrumano di coraggio e di confidenza, forzai il lucchetto ripensando ai gesti della nonna, alle sue mani magre e alla sua pelle translucida, ai suoi occhi socchiusi e ai suoi movimenti decisi e fiduciosi e provai a ripeterli ritrovando quel desiderio di magia e stupore che avevo gradatamente spento e dimenticato.
Senza troppo impegno fisico il cancello si aprì, e con il cuore sorridente e l'entusiasmo di una bambina entrai nel giardino segreto.
Lì ogni cosa era ricca, fertile, luminosa e viva.
Lasciai la zappa e iniziai a scavare con le mani, sporcandomi da testa a piedi e ridendo della mia cocciutaggine e delle mie inutili rimostranze.
In un paio di ore seminai tutti i semi che mi erano rimasti e li annaffiai con l'acqua della volontà e della determinazione.
Da quel giorno ricominciai a coltivare le mie passioni, a dedicarci del tempo, a prendermene cura, permettendomi di sporcarmi di terra, di bagnarmi con l'acqua, di lasciarmi scaldare dal calore del sole e cullare dalla voce del vento.
Le piante non sono grandi come avrebbero potuto esserlo se avessi iniziato subito questo percorso, ma stanno crescendo e sono vive, e in fondo non mi spiace affatto crescere con loro e imparare anche a coltivare me stessa.
domenica 2 maggio 2021
La magia delle piccole cose - The Magic in little things
La magia per me ha sempre rappresentato una sfida stimolante: da una parte c'era il desiderio di credere in qualcosa di superiore ed incantato, dall'altra la voglia di poter spiegare anche i fatti più incomprensibili con la logica ed il metodo scientifico.
Tao Te Ching verso 16 - verse 16 - ITA and ENG
"Ritornare alle radici significa trovare la pace. Trovare la pace significa onorare il proprio destino. Onorare il proprio destino è ...
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Sforzati sempre di vedere ciò che splende dietro le nuvole più nere. (Robert Baden-Powell) Oggi la parola giusta è "sforzati...
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Formais è sorprendente! Gustoso, vellutato e versatile. Q uest'anno alla Fiera Biosalute di Santa Lucia di Piave ho trovato u...